ANPI: Cancellare la giornata del ricordo. Le Foibe non esistono!

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Si va incontro al negazionismo sulle Foibe e l’Esodo.
Penalizzati gli istituti di ricerca degli esuli.
E’ noto che i fondi della legge del Giorno del Ricordo per l’IRCI di Trieste e la Società di Studi Fiumani-Museo di FIume sono stati decurtati del 75% mettendo ormai in grave pericolo ogni sorta di attività. Il Ministro per i beni culturali Franceschini (socio ANPI di Ferrara) non può fare nulla e nemmeno gli emendamenti presentati dal senatore Di Biagio e dall’onorevole Rampelli vengono recepiti. Si attendono risposte dalle varie interrogazioni parlamentari, ma il clima negativo contro gli esuli si sta imponendo.
Gli unici segnali positivi ci giungono dal Comune di Roma e Regione Lazio per la Casa del Ricordo.
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Salò Valsabbia Garda
Anpi
«SOSPENDETE QUELLA LEGGE»
di Redazione

Nel mirino dell’Associazione dei Partigiani, la legge che ha istituito la Giornata del Ricordo, per la quale sono state assegnate numerose medaglie, fra le quali quella al repubblichino Paride Mori
Sospendere l’applicazione della legge 92/2004 (quella che ha istituito la Giornata del ricordo) e naturalmente revocare la medaglia concessa all’ufficiale fascista Paride Mori.
E’ quanto chiede la segreteria nazionale dell’Anpi in un documento approvato ieri, 2 aprile.

Questo il documento:

La Segreteria Nazionale dell’ANPI, richiamandosi alle recenti dichiarazioni del presidente nazionale, Carlo Smuraglia, ritiene che rispetto al caso della medaglia al repubblichino Paride Mori – oltre che delle altre 300, a quanto si legge sulla stampa, concesse nel corso degli ultimi anni – ci si trovi di fronte ad una applicazione della legge 92/2004 in netto contrasto con valori, princìpi e norme della Costituzione.

Stante la gravità e inammissibilità di quanto accaduto, si chiede con forza alla presidenza del Consiglio di sospendere temporaneamente l’applicazione della legge suddetta e di dar luogo ad una indagine accurata, non solo sulla medaglia concessa di recente a Paride Mori (per la quale esistono già, comunque, elementi più che sufficienti per imporne la revoca), ma anche a quelle concesse negli anni precedenti a persone ritenute meritevoli del riconoscimento previsto dalla legge citata e che, invece, risulterebbero assolutamente in contrasto con le norme e lo spirito della legge e della Costituzione.

In ogni caso, nessun riconoscimento – né per questa legge né per altre – può essere attribuito a chi militò per la Repubblica Sociale Italiana, in nome di una presunta pacificazione. Non c’è nulla da “pacificare”; c’è solo da rispettare la storia e la Costituzione, nata dalla Resistenza.

L’ANPI svolgerà ogni azione necessaria per ottenere i risultati più sopra indicati, in nome della verità e della giustizia; considerandosi fin d’ora mobilitata, in tutti i suoi organismi, per la difesa di princìpi e valori assolutamente imprescindibili.

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«Finalmente l’ANPI nazionale ha preso una decisa posizione contro l’insulto storico della truffaldina “Giornata del Ricordo” ha commentato Paolo Canipari, presidente Anpi a Salò -. Una ricorrenza utilizzata solo strumentalmente dai fascisti e …dagli smemorati, per accreditare la tesi “partigiani e fascisti …tutti uguali».

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