CONSEGNATE A FERRARA LE RELIQUIE DEL BEATO CARLO I ALLA PRESENZA DEL NIPOTE L’ARCIDUCA MARTINO D’ASBURGO

DI ANDREA CARNINO

Sabato primo e domenica 2 dicembre 2018 la città di Ferrara ha vissuto un fine settimana dedicato al ricordo di un grande personaggio: il Beato Imperatore Carlo I d’Austria; il Monastero di Sant’Antonio in Polesine e la Cattedrale di San Giorgio hanno ricevuto due Sue reliquie mentre una terza verrà presto donata alla Chiesa del Santissimo Crocifisso di San Luca. Queste reliquie sono state donate dalla Postulazione della causa di canonizzazione.

Sabato primo dicembre, nel Monastero Benedettino di Sant’Antonio in Polesine, alla presenza di Sua Altezza Imperiale e Reale l’Arciduca Martino d’Asburgo-Este, nipote del Beato, dell’Arcivescovo Gian Carlo Perego, del cappellano don Davide Benini e della Gebetsliga, l’unione di preghiera dedicata all’Imperatore asburgico, con il rappresentante nazionale don Arnaldo Morandi e il delegato di Ferrara Massimo Martinucci, si è tenuta  l’adorazione eucaristica, pratica a cui era particolarmente devoto l’Imperatore, seguita da una rappresentazione dal titolo ‘Il Beato Carlo e la nostalgia della santità’ per la regia di Giovanna Liotti della compagnia teatrale ‘La maschera di cristallo’ di Piacenza, durante la quale si sono succeduti otto attori che hanno letto documenti, lettere e testimonianze fornendo un profilo del Sovrano che, come affermato da don Arnaldo Morandi, nessuna conferenza avrebbe potuto delineare.

Tra gli aspetti messi in evidenza, la Sua visione dell’Impero come un’istituzione che avrebbe dovuto garantire la pace in un contesto multietnico, multilinguistico e multireligioso. Questo grande uomo fu l’unico ad ascoltare l’appello di Papa Benedetto XV a porre fine ad un’inutile strage e ad attivarsi per la pace, senza però ottenere, non ovviamente per Sua colpa, i risultati sperati.

Le repubbliche sopravvenute, veramente per nulla riconoscenti, invece di onorarlo lo esiliarono e confiscarono i Suoi beni.

L’evento si è concluso con la consegna alla Madre Abbadessa Maria Ilaria Ivaldi, affacciatasi dalla grata della chiesa, della prima reliquia da parte dell’Arciduca Martino e con il dono all’arcidiocesi nella persona dell’Arcivescovo Gian Carlo Perego di una icona raffigurante il Beato Carlo, con in mano un ramoscello di ulivo, realizzata dalle suore del monastero benedettino.

Il giorno seguente, alla Cattedrale di Ferrara si è tenuto alle ore 19 il solenne pontificale in onore del Beato e dell’Arciduca Martino, presieduto da Mons.Perego

Erano presenti le autorità civili e militari.

Sua Altezza Imperiale e Reale l’Arciduca Martino ha consegnato nelle mani dell’Arcivescovo la reliquia ‘ex ossibus’ che, terminata la celebrazione, è stata posta, assieme all’icona realizzata dalle suore benedettine, nell’altare laterale dedicato a Maria regina dei Santi.

Ma perché l’Arciduca Martino porta il cognome Asburgo-Este?

Gli Estensi furono, dal 1208 Signori e dal 1471 Duchi di Ferrada ed estesero in seguito i Loro domini anche su Modena (1288), Reggio Emilia (1288), Fanano (1352), Garfagnana (1429/1451), Carpi (1527), Correggio (1636), Mirandola (1711), Novellara (1737), Massa e Carrara (1790). Persero il Ducato di Ferrara nel 1598, che confluì nei domini dello Stato Pontificio, e continuarono a regnare su quello di Modena e Reggio, che persero nel 1796 con Ercole III d’Este sposato con Maria Teresa, primogenita delle tre figlie femmine di Alderano I Cybo-Malaspina, Duca di Massa e Principe di Carrara. La figlia primogenita di Ercole III, Maria Beatrice, Duchessa di Massa e Principessa di Carrara ,nel 1771 sposò Ferdinando d’Asburgo, quattordicesimo figlio di Maria Teresa d’Austria e del consorte Francesco Stefano di Lorena. La coppia, diede vita alla linea degli Asburgo-Lorena-Este, che dal 1814 con il Loro figlio Francesco IV, al 1859, con Francesco V, Loro nipote, regnò sul Ducato poi annesso al Regno d’Italia. L’ultimo Duca regnante, avendo solo una figlia femmina, lasciò la maggior parte del Suo patrimonio all’Arciduca Francesco Ferdinando a condizione che i Suoi eredi aggiungessero il nome d’Este al proprio. Poiché i figli di Francesco Ferdinando erano nati da un matrimonio morganatico, il 16 aprile 1917 Carlo I emanò delle lettere patenti conferendo il nome, le armi e il patrimonio d’Asburgo-Este al figlio Roberto e alla di lui discendenza secondo la primogenitura maschile. Roberto, sposato con Margherita di Savoia-Aosta, ha avuto cinque figli:

          Maria Beatrice, sposata con il conte Riprand von Arco-Zinneberg, pronipote di Re Luigi III di Baviera

          Lorenzo, sposato con la Principessa Astrid dei Belgi

          Gerardo

          Martino, degno rappresentante della Dinastia Asburgo in Italia, sposato la Principessa Katharina von Isenburg

          Isabella, sposata con il conte Andrea Czarnocki-Lucheschi

 

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