Fritz, l’elefante dei Savoia torna a corte

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La curiosità: Fritz era il nome che nell’Ottocento veniva dato a tutti gli elefanti in cattività addomesticati nei circhi e nei parchi privati  Con la mostra “Fritz, un elefante a corte” rivive il serraglio degli animali esotici che animavano il grande parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi nella prima metà dell’Ottocento. Fritz, un elefante indiano donato al re Carlo Felice dal vicerè di Egitto Muhammad ‘Ali è il protagonista assoluto della mostra, a lui infatti è stata dedicata un’intera sala delle scuderie di levante. Giunto nel 1827 alla residenza Sabauda divenne ben presto un’icona alla pari del cervo della cupola centrale. Qualche anno dopo il pachiderma uccise il suo guardiano e per questo fu soppresso e il suo corpo donato al Museo di Zoologia della Regia Università di Torino. Successivamente fu trasferito nei locali del Museo di Scienze Naturali dove ancora oggi è conservato. Quella esposta a Stupinigi è quindi una copia fedele realizzata dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti e delle Scuole Tecniche San Carlo in quanto l’originale, a causa della sua mole, non può essere trasportato fuori dal Museo di via Giolitti.
L’esposizione mette in evidenza lo stretto rapporto tra la Palazzina di Caccia e il Museo di Scienze Naturali attraverso le collezioni viventi di Casa Savoia che a partire dagli anni Venti dell’Ottocento furono donate al Museo e che da oggi  fino al 13 settembre si potranno ammirare nel percorso espositivo della Palazzina curato da Elisabetta Ballaira e Pietro Passerin d’Entreves.

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