Martino d’Asburgo-Este, classe 1959, è il nipote dell’Imperatore Carlo I d’Austria e discendente della casa d’Este che ha legato il suo nome in maniera indissolubile, alla storia di Ferrara. Per lui gli appuntamenti del week end che porteranno a Ferrara le reliquie del nonno, rivestono una particolare importanza.
«Sono molto legato alla figura di mia nonno – racconta Martino, che conserva il titolo nobiliare di Arciduca – per ragioni anagrafiche non l’ho mai conosciuto, essendo morto nel 1922. Ma ho avuto la fortuna di avere lunghi colloqui con mia nonna, Zita di Borbone Parma, che sposò Carlo I nel 1911 e che morì nel 1989, anche lei in odore di santità. Nonna Zita conservava ancora l’accento toscano essendo vissuta per molto tempo a Lucca. Tra i motivi della beatificazione del nonno c’era il fatto che è stato in maniera esemplare, Capo di Stato, capo di famiglia e comandante militare e ha svolto tutti questi compiti con grande spirito di servizio cristiano. Dopo la fine della prima guerra mondiale, che aveva cercato con tutte le sue forze, una volta salito sul trono nel 1916, di far cessare attraverso il negoziato, pur caduto in disgrazia e deposto ha voluto ugualmente partecipare al Te Deum di fine anno nel 1918 per ringraziar e Dio di aver riportato la pace in Europa. Morì povero a 34 anni in esilio a Madeira in Portogallo, non aveva nemmeno il denaro per curarsi».
Martino d’Asburgo-Este e tra gli ultimi eredi della casata estense e per questo motivo è molto legato a Ferrara dove ha partecipato in varie occasioni e cerimonie. Ha vissuto in Francia e poi ha sposato un’austriaca e da anni si è stabilito In Lomellina dove dirige un’azienda agricola. Il suo modo di parlare è un inno all’Europa, conversa in perfetto italiano ma con un originale accento francese mescolato con il tedesco, che parla quando è con la moglie. E capisce anche un po’ il ferrarese.
