La pace di Versailles, non solo una ricorrenza storica

Sede di Roma 26 gennaio 2019: Via Valadier

di Federico Castiglioni

Ci sono momenti nella storia che non si possono dimenticare, perchè hanno segnato un’intera epoca o perchè hanno aperto le porte ad una diversa percezione del vivere e del vissuto degli uomini. Uno di questi momenti è certamente la pace di Versailles al termine della prima guerra mondiale. Questo Trattato epocale che regolò i rapporti tra vicitori e vinti negli anni seguenti al 1919 e quindi l’intero ordine europeo (nei suoi tre distinti negoziati di Versailles con la Germania, di Saint-Germain con l’Austria e del Trianon con l’Ungheria), rappresentò forse il vero inizio del mondo moderno e la fine del XIX secolo. Per commerorare questo momento, non adeguatamente posto in rilievo dalle istituzioni repubblicane, tre diverse realtà afferenti al mondo della cultura si sono riunite a Roma il 26 gennaio scorso.

L’ Associazione Tota Pulchra, il cui Presidente è Mons.Jean Marie Gervais, membro del Capitolo Vaticano, l’ Associazione Croce Reale-Rinnovamento nella Tradizione, guidata dall’Avvocato Fabrizio Giampaolo Nucera e il Blog Intellego, il cui fondatore è il dott.Federico Castiglioni, si sono incontrate presso il Teatro del Pepe per dar vita ad una riflessione sull’evoluzione del continente europeo nel corso dell’ultimo secolo. L’evento ha visto la partecipazione del dott.Armando Zippo, esperto di geopolitica, di Francesco Boezi, giornalista de Il Giornale, e dell’Architetto Giuseppe Baiocchi, che ha impreziosito l’evento con la presentazione del suo libro “Finis Austriae”.

L’iniziativa, dal titolo “Futuro-Passato; verso una ricerca comune di fratellanza”, in onore dello storico e filosofo Reinhart Koselleck, si è pregiata anche di ricevere gli affettuosi saluti propiziatori di S.A.I.R l’Arciduca Martino d’Asburgo-Este. Nel corso del  dibattito sono emersi diversi spunti degni di nota, come la riflessione del dott.Zippo ,che ha sottolineato  come la prima guerra mondiale si possa considerare la prima guerra veramente “moderna” perchè nata da un conflitto geo-economico e figlia dell’imperialismo, e perchè  tesa per la prima volta all’annientamento totale di uno Stato e di un Ordine sovrano.

Questo spunto è stato seguito dall’Arch.Baiocchi, il quale ha enfatizzato il complesso e interessante equilibrio (certamente d’ispirazione per i contemporanei) raggiunto dall’Impero Austro-Ungarico prima della sua caduta, in una vera coesistenza di diversi popoli nella loro diversità. L’Impero Asburgico, pur se poco riconosciuto storicamente, lascia ad oggi un importante eredità culturale ai posteri, e la sua caduta, imposta dall’alto, segnò un passaggio drammatico verso un disordine europeo che avrebbe infine portato ai totalitarismi.

Per concludere questo excursus storico su una nota propositiva e attuale, infine, il dott.Boezi, autore a sua volta del libro “Joseph Ratzinger: la rivoluzione interrotta” ha parlato agli astanti di un altro tipo di Europa possibile, un’Europa che possa valorizzare il meglio del mondo antico essendo in grado di affrontare le sfide del futuro: il tipo di Europa sognata dal Papa Emerito. Con questa riflessione finale sulle radici cristiane del nostro continente si è concluso l’evento, non senza un impegno di collaborazione futura delle tre realtà organizzatrici, nel comune auspicio che questa necessaria commemorazione e riflessione sia solo il primo passo di maggiori approfondimenti sul tema.

RNT-TP

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