LO ZAR SIMEONE II DI BULGARIA E L’ARCIDUCA PAOLO GIORGIO D’AUSTRIA-UNGHERIA AD UNA CONFERENZA A MADRID

DI ANDREA CARNINO

Il 21 marzo 2018 a Madrid si è tenuta la conferenza “I Re senza regno, diplomatici senza relazioni diplomatiche” organizzata dall’Ambasciata Ungherese, dall’Istituto Cervantes e dalla Scuola Diplomatica.

L’evento ha visto la partecipazione di molti diplomatici accreditati nella capitale spagnola e di tre ospiti d’eccezione: lo Zar Simeone II di Bulgaria, l’Arciduca Paolo Giorgio d’Asburgo e Pyotr Potschiek, figlio dell’Aristocratico Polacco Alfred Józef Potocki.

Il luogo di questa conferenza, durante la quale si è parlato del contributo fondamentale dato dalle Case Reali esiliate dai comunisti durante gli anni della Guerra Fredda nell’aiutare i Loro compatrioti  emigrati, non è stato scelto a caso:  la Spagna è stata un rifugio per molte persone dell’Europa centrale e orientale, compresi i diplomatici e Reali, i quali, nonostante l’esilio, si sono messi all’opera per cercare di migliorare le condizioni di vita dei Loro sudditi espatriati a causa del Comunismo. Così il Conte Graf, Ambasciatore della Polonia e Ferenc Marosi, Ambasciatore d’Ungheria, pur non rappresentando più ufficialmente le Loro Nazioni, sono stati accettati dalle autorità spagnole come rappresentanti di quei Paesi ed hanno così aiutato migliaia di persone. Simile è stato il destino della Famiglia Reale bulgara, che trovò qui rifugio e trasformò la Sua residenza in un centro per il sostegno degli emigranti del Paese dell’Est Europa.
Interrogato sul futuro del progetto europeo, l’Arciduca Paolo Giorgio d’Asburgo, rappresentante di una Dinastia che ha regnato su mezza Europa ed alla quale le Nazioni che un tempo facevano parte dell’Impero Austro-Ungarico, cosi come il Ducato di Modena e Reggio Emilia e la Toscana devono ancora molto,  ha risposto che è necessario rafforzare l’identità europea e la solidarietà tra Paesi.  Cento anni fa, alla fine della prima Guerra Mondiale, gli Asburgo hanno perso le Loro Corone, ma non hanno certo perso il Loro prestigio, ancora intatto e la Loro voglia di lavorare per il bene dei sudditi. Bisogna ricordare che grazie all’incessante lavoro di “propaganda” degli Asburgo e soprattutto dell’Imperatrice Zita, vedova del Beato Carlo I, l’Austria, nel momento della Liberazione, è stata considerata non un alleato della Germania nazista ma un Paese aggredito, le sono state quindi risparmiate tutte le vessazioni imposte ai vinti ed ha potuto beneficiare degli aiuti previsti nel piano Marshall.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Simeone II di Bulgaria con l’Arciduca Paolo Giorgio d’Asburgo

 

Copyright photos: sito della Casa Reale di Bulgaria

http://www.kingsimeon.bg/2018/03/negovo-velichestvo-be-spetsialen-gost-na-konferentsiyata-tsare-bez-tsarstvo-diplomati-bez-diplomaticheski-otnosheniya-v-madrid/

 

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