Il Magazzino delle Idee, a Trieste, dal 7 ottobre 2017 al 18 febbraio 2018, presenta la mostra Maria Teresa e Trieste. Storia e culture della città e del suo porto, attraverso un percorso inedito – tra storia, costume e società – dedicato a Trieste e allo straordinario ruolo che Maria Teresa d’Austria ebbe nello sviluppo urbano, sociale, politico e culturale della città, anticipando il futuro con le sue riforme.

L’esposizione è realizzata in occasione del trecentesimo anniversario della nascita di Maria Teresa d’Austria.
Figlia dell’Imperatore Carlo VI, Maria Teresa d’Asburgo fu figura cardine del complesso sistema europeo dell’epoca e riferimento fondamentale per la nascita della Trieste settecentesca, pur non avendo paradossalmente mai visitato la città di persona. La storia mostra infatti l’affascinante parallelismo temporale tra la vita della Sovrana e il periodo di crescita di Trieste: se Maria Teresa, tra l’anno della sua nascita nel 1717 e la morte avvenuta nel 1780, attraversò le fasi della sua vita privata – bambina, donna, madre, vedova – e pubblica, ereditando il potere e le cariche del padre per diventare Sovrana, nello stesso arco temporale Trieste avviò una fase di impressionante crescita demografica, sociale ed economica, quadruplicando il proprio numero di abitanti, con la trasformazione da piccolo villaggio arroccato sul colle di San Giusto a città vera e propria, e diventando a metà Settecento il primo porto emporiale dell’Impero Asburgico e uno dei principali dell’Adriatico e del Mediterraneo.
Fu quindi una donna e Sovrana, Maria Teresa, a cambiare il destino di Trieste, aprendola all’Ottocento e rendendola quella città Mittaleuropea che oggi conosciamo, animata da genti provenienti da ogni sito del Mediterraneo. A lei si deve l’anima multietnica, la vocazione commerciale e marittima, le caratteristiche architettoniche e urbanistiche e la straordinaria epoca di modernizzazione che la vide attuare riforme in ambito scolastico, istituzionale e finanziario, così come innovazioni statali, quali l’istituzione del catasto e del libro tavolare, o sanitarie come l’introduzione delle vaccinazioni, dopo essere stata lei stessa colpita dal vaiolo.

Emblema di questo periodo è il borgo teresiano che nasce nell’area bonificata delle saline, interrate per ospitare gli edifici della nuova città. L’aspetto della Trieste attuale è infatti riconducibile in particolar modo all’Ottocento, ma nulla sarebbe stato possibile senza l’intervento messo in campo dalla sovrana in quarant’anni di regno. Maria Teresa permeò un’epoca che per Trieste ha significato il passaggio dalla “città bambina” al successivo centro di commerci europei e internazionali.

«A Trieste vengono declinati i riflessi della politica di governo e di riforme di Maria Teresa – spiega Rossella Fabiani del Comitato scientifico della mostra – che si rintracciano in provvedimenti e operazioni capaci di trasformare il piccolo centro, ancora di fondazione medievale e chiuso al limite settentrionale dell’Adriatico, in un porto dagli sviluppi sorprendenti, nuovo sbocco dell’Europa orientale, al servizio di quell’Impero, che l’Imperatrice contribuirà a far uscire dalla tradizione ancora feudale verso la modernità».

Il percorso espositivo ha inizio con una serie di ritratti ed opere che illustrano le dinamiche familiari degli Asburgo e gli accordi con le altre dinastie europee. Proseguendo lungo la mostra, mappevedutedipinti e oggettistica dell’epoca, raccontano gli aspetti della vita quotidiana della borghesia mercantile, del grande emporio e di personaggi internazionali che furono presenti in città, tra cui Casanova e Winckelmann, assieme ad alcuni aspetti istituzionali e produttivi delle Contee di Gorizia e Gradisca.

Parte dei contenuti della mostra verranno forniti attraverso installazioni interattive a cura dello studio Interfase che permetteranno al visitatore di scoprire in maniera chiara e divertente aspetti complessi della Trieste settecentesca. Sarà possibile vedere la città crescere dal nucleo storico fino ad arrivare all’attuale fronte mare o esplorare le rotte dei commerci dell’impero asburgico che passavano attraverso il porto di Trieste.

La mostra è organizzata da ERPaC (Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia), Servizio promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio, in collaborazione con il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e l’Università di Trieste. L’esposizione rientra nel progetto Una donna è Trieste, voluto da importanti istituzioni della città.