Parma ed i mercoledì dei Borboni

Dalla collana “Storia di Parma”, edito da MUP editore in collaborazione con Fondazione Monte di Parma, Università degli Studi di Parma e Camera di Commercio di Parma, la Mup editore ha promosso alcuni incontri sulla storia della dinastia borbonica a Parma.  Presso la Biblioteca Palatina di Parma si terranno tre incontri ad ingresso libero e gratuito, nella Sala Dante. L’opera è dedicata alla dinastia dei Borbone Parma che regnò sul nostro territorio per gran parte del Settecento lasciando, al pari dei Farnese, importanti tracce del proprio dominio, tuttora ben visibili, nel tessuto urbanistico e nel patrimonio artistico della città.

Mercoledì 23 marzo, alle ore 17.00, Sergio di Noto Marrella illustrerà il suo saggio dedicato alla dominazione austriaca a Parma. Il periodo che va dal 1736 al 1749 fu molto travagliato per il ducato di Parma. I problemi erano originati dal trattato di Londra, stipulato nel 1718 tra Impero, Francia, Inghilterra e Olanda, che prevedeva, all’estinzione della dinastia Farnese, la successione del primogenito della regina di Spagna Elisabetta Farnese. Nelle trattative aveva avuto ruolo centrale il piacentino cardinale Giulio Alberoni, interessato a mantenere a Parma la continuazione della discendenza Farnese. Il 20 gennaio del 1731 il duca Antonio muore senza lasciare figli, si apre quell’intricata fase che porterà al dominio borbonico su Parma.

Mercoledì 30 marzo, alle ore 17.00, vedrà la presentazione da parte di Marzio Dall’Acqua, presidente di MUP Editore, che parlerà della figura del Ministro Du Tillot. Guillame-Léon Du Tillot fu indiscusso protagonista della storia dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla tra il 1748 e il 1771. Egli fu infatti per oltre un decennio al vertice dell’amministrazione del principato borbonico, e si rese promotore di una stagione di grande dinamicità politica e culturale, caratterizzata da riforme economiche, amministrative ed ecclesiastiche, riuscendo a porre il piccolo Stato padano al centro dell’attenzione internazionale. Il governo Du Tillot fu segnato dunque da una profonda azione riformatrice intrapresa in diversi settori della vita civile, dalla finanza pubblica locale e centrale all’istruzione, dell’economia ai rapporti Stato e Chiesa cattolica. Questa politica colloca Parma appieno all’interno del più ampio orizzonte di quell’epoca definita “età delle riforme” o “assolutismo illuminato”.

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