Porto Ercole (Grosseto) 19 agosto 2015

L’autore Guido Palamenghi Crispi, nella splendia suggestiva cornice del Forte Stella di Porto d’Ercole presenta il libro:

“REPUBBLICA E MONARCHIA, il diverbio Mazzini/Crispi”, P. S. Edizioni Roma.

Curato da Guido Palamenghi Crispi, il libro è incentrato sulla corrispondenza tra Giuseppe Mazzini e Francesco Crispi, in particolare vengono riproposte le tre lettere che si scambiarono sul tema Repubblica e Monarchia. Nelle lettere i due uomini discutono sugli eventi che hanno portato all’unità – da entrambi riconosciuta incompleta – e sulla forma di Governo che dovrebbe guidare l’Italia da poco diventata nazione.La corrispondenza si instaura dopo un intervento di Crispi alla Camera del 18 novembre 1864 che s’inquadra nella discussione per il trasferimento della Capitale da Torino a Firenze. Le lettere sono di poco successive (dicembre 1864 – aprile 1865) e risentono fortemente del clima del momento.
Per chi avesse visto il film di Martone “Noi credevamo” si può dire che il libro cominci dove il film finisce. L’ultima scena del film, infatti, inquadra Crispi alla Camera dei Deputati che dice: “La monarchia ci unisce, la Repubblica ci divide”. La scena mostra un Crispi contornato da sedie vuote; in realtà molti deputati della Sinistra storica si riconoscevano in lui, votarono con lui e gli espressero solidarietà.
Il discorso di Crispi suscitò una prima lettera di Mazzini, una sorta di piccolo libro editato in un’edizione scarnissima e ripreso da più giornali. A questa lettera Crispi rispose con un opuscolo – la definizione è sua –  che egli stesso definì “un programma politico”, fatto stampare dallo stesso sia a Torino che a Napoli (copie di entrambi i documenti sono conservati nell’archivio Palamenghi Crispi e saranno esposti in occasione della presentazione del libro alla Camera).
Mazzini scrisse poi una seconda lettera che sancisce la fine dell’amicizia e la collaborazione tra i due patrioti. Bisogna tuttavia notare che già nella sua prima lettera Mazzini sembra chiudere la porta in faccia a Crispi.Se la lettera di Crispi – molto duro con Mazzini per la sua strategia che ha causato tanti “inutili” morti – è più centrata su come si è arrivati all’Unità, ricordando successi e insuccessi e programmatica per il futuro dell’Italia, quelle di Mazzini, in particolare la prima, è un’amara riflessione sull’Italia di allora.librocrispi

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Costituito a Roma il 30 maggio 2005 per volontà di un una compagnia di persone dall’ alto profilo morale ed intellettuale, “Rinnovamento nella Tradizione – Croce Reale” è un movimento culturale identitario, di cultura, valori, tradizioni e monarchia.

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