San Francesco di Paola, basilica Reale e Pontificia della Casa di Borbone Due Sicilie

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Poco distante dalla chiesa di San Ferdinando vi è una basilica eretta in memoria di San Francesco di Paola a cui fu devoto Ferdinando IV che la fece costruire sui resti del complesso e convento di San Giovanni a Lampades. L’edificio fu utlimato nel 1846 su progetto di Pietro Bianchi in un area dove appunto vi era il convento voluto da San Francesco di Paola. Quest’ultinmo a 67 anni mentre si recava in Francia a piedi proveniente dalla Calabria incontrò Ferrante I d’Aragona. Nel corso dell’incontro si narra avvenisse il prodigio della moneta spezzata: una moneta donatagli dal sovrano si ruppe e da essa sgorgò sangue quasi a voler predirre la fine del regno Aragonese a Napoli. La visita a Napoli da San Francesco di Paola fu ripresa da un pittore, ed il dipinto è stato conservato nella chiesa dell’Annunziata. Nei secoli il culto per il Santo si diffuse molto tra i napoletani, essendo San Francesco di Paola, anche santo protettore dei naviganti e pescatori. La Basilica di San Francesco di Paola ha la forma circolare e si affaccia sul colonnato di piazza del Plebiscito ed è in stile neoclassico. La parte del colonnato e gli ipogei sono parte di un progetto di rifunzionalizzazione del Comune di Napoli. Secondo gli esperti: “La storia degli spazi ipogei della chiesa di San Francesco di Paola, che rientrano nel complesso e diffuso sistema di “città sotterranea” su cui è stata costruita Napoli, non è molto nota.

Non si conosco infatti le ragioni funzionali che hanno spinto gli architetti Leopoldo Laperuta e Antonio De Simone, vincitori nel 1809 del concorso per la costruzione nel nuovo foro Gioacchino (ex Largo di Palazzo), a realizzare un’architettura ipogea così complessa e stupefacente. Di certo, l’idea della realizzazione in superficie di un palazzo pubblico per assemblee popolari, che doveva essere al centro di un colonnato continuo da adibire a museo delle scienze, della tecnica e del lavoro, può far non a torto ipotizzare che anche questi ambienti potessero essere utilizzati come luogo di incontro per spettacoli ed eventi. La sconfitta nel 1815 a Tolentino di Gioacchino Murat e il ritorno sul trono di Napoli di Ferdinando IV stravolsero nel senso, nella destinazione d’uso e nella forma architettonica l’edificio, che fu completato – com’è noto – dall’architetto Pietro Bianchi, a cui si deve l’attuale trasformazione, in stile neoclassico, della Chiesa consacrata in onore del Santo Francesco di Paola“.

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