Senza Cristo crolla la civiltà… peccato che l’abbiano capito solo Putin ed Orban

DI PAT BUCHANAN TRATTO DA “BASTA BUGIE” N.476

Nessuna politica laicista può curare la malattia dell’Occidente che porterà all’autodistruzione: la perdita della fede.

“In una delle sue ultime colonne, Dennis Prager ha un’acuta osservazione: “La stragrande maggioranza degli intellettuali conservatori ha una visione della vita laica. Essi non si rendono conto del disastro a cui l’ateismo ha portato in Occidente”.
Questi conservatori a-religiosi credono che “l’America può sopravvivere alla morte di Dio e della religione”, ma – dice Prager – sbagliano. La religione di un popolo, la sua fede, crea la sua cultura, e la sua cultura crea la sua civiltà. E quando una fede muore, muore la cultura, muore la civiltà – e anche quel popolo comincia a morire.
Non è questa la storia attuale dell’Occidente? Oggi nessuna grande nazione dell’Occidente ha una natalità capace di scongiurare l’estinzione dei suoi nativi. Per la fine del secolo, altri popoli ed altre culture avranno in gran parte ripopolato il Vecchio Continente. L’Uomo Europeo pare destinato a finire come le 10 tribù perdute di Israele: superate in numero, assimilate e scomparse. E mentre i popoli europei, Russi, Tedeschi, Britannici, Baltici, calano in numero, la popolazione dell’Africa, stima l’ONU, raddoppierà in 34 anni, giungendo a due miliardi.

CHE COSA È AVVENUTO ALL’OCCIDENTE?
Come ha scritto G.K. Chesterton, quando gli uomini cessano di credere in Dio, non è che di allora non credono in nulla; è che credono a qualunque cosa. Le elites europee, cessato di credere nel Cristianesimo, cominciarono a convertirsi alle ideologie, quelle che Russel Kirk chiamava “religioni secolari”. Per un certo tempo, queste religioni laiche – Marx-leninismo fascismo, nazismo – hanno conquistato i cuori e le menti di milioni. Ma sono oggi tra gli dèi che hanno fallito nel 20 secolo.
Adesso l’Occidente abbraccia le fedi più nuove: egualitarismo, democratismo, capitalismo, femminismo, ambientalismo, mondialismo. Anche queste danno significato alle vite di milioni; ma anche queste sono sostituti inadeguati della fede che ha creato l’Occidente. Ciò, perché manca a loro la cosa che il cristianesimo ha dato all’uomo: una causa non solo per la quale vivere, e per la quale morire, ma un codice morale con cui vivere tutti i giorni – con la promessa che, termine di una vita vissuta secondo quel codice, viene la vita eterna.
L’Islam fornisce questa promessa. Il secolarismo, non ha niente da offrire che eguagli una simile speranza.

LA STORIA PUÒ INSEGNARCI QUALCOSA
Se guardiamo ai secoli passati, vediamo quel che ha fatto la fede. Quando, dopo la caduta dell’impero romano, l’Occidente abbracciò il cristianesimo come fede superiore a tutte le altre – in quanto il suo fondatore era il Figlio di Dio – l’Occidente è andato avanti a creare la civiltà moderna, e poi è uscito alla conquista del mondo conosciuto.
Le verità che l’America ha insegnato al mondo, l’inerente dignità e valore dell’uomo, e l’inviolabilità dei diritti umani, risalgono alla cristianità, che insegna che ogni persona è figlia di Dio. Oggi però, con il cristianesimo morto in Europa, e lentamente morente in America, la cultura occidentale diventa sempre più corrotta e decadente, e la civiltà occidentale è visibilmente in declino. Rudyard Kipling ha previsto tutto ciò in “Recessional”: “Le nostre flotte inviate lontano si son dissolte, su dune e promontori affonda il fuoco: ecco, tutta la grandiosità di ieri ha avuto lo stesso destino di Ninive e Tiro”.
Tutti gli imperi dell’Occidente sono svaniti, e i figli dei popoli un tempo soggetti attraversano il Mediterraneo per ripopolare i paesi materni, i cui abitanti nativi invecchiano, calano e muoiono. Dal 1975, due sole nazioni europee hanno mantenuto un tasso di natalità sufficiente a tener vivi i loro popoli: l’Albania musulmana e l’Islanda. Date le popolazioni che rimpiccioliscono e le ondate di immigrati che arrivano dall’Africa e dal Medio Oriente, prima della fine del secolo si può prevedere un’Europa islamica.

PUTIN ED ORBAN HANNO CAPITO L’IMPORTANZA CRUCIALE DEL CRISTIANESIMO
Vladimir Putin, che ha visto da vicino la morte del marxismo-leninismo, sembra capire l’importanza cruciale del cristianesimo per Madre Russia; cerca di far rivivere la Chiesa ortodossa e di iscrivere il suo codice morale nella legislazione della Russia [ci permettiamo di aggiungere anche Viktor Orban, il presidente dell’Ungheria, difensore della centralità della famiglia, della tradizione e della religione cattolica, N.d.BB].
E che dire dell’America, il “Paese di Dio”? Il cristianesimo è stato scomunicato dalle scuole e dalla vita pubblica da due generazioni; l’insegnamento del Vecchio e Nuovo Testamento rigettato per legge; e da allora abbiamo assistito a un declino sociale sorprendentemente ripido. Dagli anni ’60 l’America ha toccato nuovi record in fatto di aborti, delitti violenti, carcerazioni, consumo di stupefacenti. Lo Aids non è comparso che dopo gli anni ’80, ma centinaia di migliaia ne sono già morti, e milioni soffrono di questa e delle patologie connesse.
Il 40 per cento delle nascite in Usa avvengono fuori dal matrimonio. Per gli ispanici, il tasso di nascite illegittime è oltre i 50%; per i neri, oltre il 70. Nelle scuole superiori americane i punteggi degli studenti scendono di anno in anno, e si avvicinano ai dati del Terzo Mondo. Il suicidio sta crescendo come causa di morte fra i bianchi di mezza età; e le visioni laiche non hanno risposta alla domanda: ‘perché non farlo?”.
Come ha scritto Samuel Johnson: “E’ piccolissima la parte di sofferenze del cuore umano che leggi e re possono curare”. I conservatori secolaristi forse hanno dei rimedi per alcune delle malattie dell’America. Ma, come ha visto Johnson, nessuna politica laica può curare la malattia dell’anima dell’Occidente: la perdita della fede, perdita che appare irrecuperabile”.

 

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