Sulle orme della Grande Guerra

Per la Rassegna “SULLE ORME DELLA GRANDE GUERRA di Rinnovamento nella Tradizione”

di Cav. Omar Busbani
Coordinatore-Delegato Straordinario per il Triveneto

È una calda giornata di sole, il 24 maggio 2015, e piano piano scendo in centro per fare quattro passi e dirigermi verso il grande Tempio Ossario cittadino, dai cui campanili si ammira in modo nitido il Sacrario Militare di Cima Grappa, ad appena una trentina di chilometri. Erano alcuni anni che quel luogo era chiuso ai visitatori: il tempo, oltre alla bellezza, ne ha minato anche la stabilità e così le porte si erano chiuse per un tempo da stabilirsi. Ma…il 24 maggio 2015 non è una data qualsiasi e così, nel centenario dell’ingresso in guerra della nostra Italia, grazie al volontariato encomiabile degli alpini, il caro luogo ha riaperto i battenti e, seppur transennato, ha permesso alle migliaia di visitatori, e a me compreso, di rientrare e di omaggiare le tante cappelle che ospitano le ossa di alcuni dei “soldatini” della Grande Guerra.

 

Diversamente da altri sacrari, questo di Bassano del Grappa è anche chiesa e vi si officia solitamente la domenica, tranne in questo periodo perché, appunto, ci sono problemi di carattere architettonico.

Il Sacrario ospita 5405 soldati tutti italiani, e provenienti da tutta Italia, disposti, per essere facilmente trovati, in ordine alfabetico. Hanno combattuto sul Monte Grappa durante l’ultimo anno di guerra e gran parte di loro facevano parte dei “Ragazzi del ‘99”, per questo prima li ho chiamati “Soldatini”. Il Generale Giardino, la cui monumentale statua dono della Città di Torino svetta in Viale delle Fosse, li chiamava addirittura “Figli miei”.

Tra i caduti ci sono quattro ufficiali decorati con Medaglia d’Oro, facilmente individuabili per la loro posizione diversa dagli altri; inoltre, ci sono più di duecento soldati decorati di medaglia d’argento e di bronzo. Vi trova sepoltura anche S.A.R. Umberto di Savoia-Aosta conte di Salemi, nipote di S.M. Vittorio Emanuele II, Figlio di Amedeo I di Spagna e della sua seconda moglie Maria Letizia Bonaparte: si ammalò di febbre spagnola sul Grappa e morì a Crespano Veneto (ora Crespano del Grappa) nel 1918, celibe e senza figli.

S.A.R. era anche il fratello del Duca d’Aosta comandante della Terza Armata del Piave.

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Ogni sera il campanone del Tempio Ossario, alle 19.30, fa 40 rintocchi per ricordare a tutti i caduti di tutte le guerre. Nato come nuovo duomo della città, rimase incompiuto fino al 1930 per mancanza di fondi, quando il Ministero della Difesa lo adocchiò per raccogliere le salme dei caduti di tutti i 46 cimiteri sparsi sulla pedemontana. I ricchi mosaici e i monumentali altari che dovevano adornarlo, lasciarono spazio a delle nude cappelle perché tale doveva essere un ossario.

Fu inaugurato nel 1934 alla presenza di S.A.R. il Principe di Piemonte Umberto, divenuto Re d’Italia con il titolo di Umberto II. È in stile neogotico veneziano ed è composto da tre navate disposte su pianta a croce latina, con una superficie di 1400 metri quadrati.

Le decorazioni in rilievo della cupola sono in stile Liberty e attualmente non sono in ottimo stato di conservazione.

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