Toscana: 300 anni di storia dimenticata

Oggi è il 159° anniversario della fine del Granducato di Toscana, la Regione Toscana ricorda una pagina di storia dimenticata,  allorquando la Toscana, per oltre 300 anni fu uno Stato indipendente, prima con alla guida i Medici e poi con gli Asburgo- Lorena”.

Alle ore 15 del 27 aprile 1859, Leopoldo II di Asburgo Lorena, con la sua famiglia e l’erede al trono Ferdinando, lasciò Firenze diretto a Vienna. A Firenze si insediò un governo provvisorio sotto la guida di Bettino Ricasoli, grande proprietario terriero, considerato un “moderato”, divenuto sostenitore accanito dell’unità d’Italia: un filo sabaudo dichiarato, dunque. Da sottolineare che Ricasoli un tempo era stato collaboratore del Governo granducale. Leopoldo II fu un grande governante e considerò la Toscana la sua vera Patria. Il suo Governo realizzò la bonifica integrale della Valdichiana e proseguì quella importantissima della Maremma; ampliò ulteriormente il porto franco di Livorno; migliorò il sistema scolastico ed il sistema doganale e daziario; si occupò del sistema bancario; aprì nuove importanti arterie stradali e costruì la prima ferrovia toscana, la Firenze-Pisa-Livorno, soprannominata “Leopolda” in suo onore.

Oggi oltre alla storia d’Italia – che non si conoce -, dovrebbe essere insegnata anche la storia  delle identità italiane,   di una Italia meravigliosa, terra dalle cento magnifiche capitali.

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Costituito a Roma il 30 maggio 2005 per volontà di un una compagnia di persone dall’ alto profilo morale ed intellettuale, “Rinnovamento nella Tradizione – Croce Reale” è un movimento culturale identitario, di cultura, valori, tradizioni e monarchia.

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