Il Corriere della Sera di domenica 27 settembre 2015 riportava inaccettabili affermazioni di Sergio Romano a proposito delle doverosa traslazione in Italia delle Reali Salme.
Tali affermazioni hanno provocato l’immediata lettera di risposta del Presidente della Consulta dei Senatori del Regno prof. Aldo A. Mola, che a tutt’oggi non è stata ancora pubblicata sul Corriere della Sera, lettera che – qui di seguito – vi viene proposta.
Cav. Giovanni Ruzzier
DOVE LE TOMBE DEI RE D’ITALIA?
Ancora poche parole sulla destinazione delle spoglie di Vittorio Emanuele III, re d’Italia dal 1900 al 1946, e della Regina Elena. O lo Stato, come da decenni deve, se ne fa carico e le colloca al Pantheon in Roma con l’identica visibilità del Padre della Patria e di Umberto I, assassinato da anarchici in un complotto tuttora oscuro, oppure i Famigliari e i cittadini orgogliosi della propria storia le collocano, in Italia, dove preferiscono, in attesa del Risveglio. La Basilica di Superga (trascurata dall’amministrazione civica, come certo sa) è uno dei Mausolei della Casa, non è quello dei Re d’Italia. O viene suggerita per non inquietare un altro sovrano di Roma? In alternativa al Pantheon, Vittorio Emanuele III sta bene dov’è: ad Alessandria d’Egitto ove morì il 28 dicembre 1947, non esule ma cittadino di pieno diritto e ancora capo delle Forze Armate in forza dello Statuto che, come sa bene, Eccellenza, non è mai stato abrogato da alcuna legge. Così, nel 70° della repubblica, da Santa Caterina il Re continua a ricordare alle “istituzioni” la loro “timidezza”, come fa da Montpellier la Regina Elena, amatissima dagli italiani. La regina e Vittorio Emanuele III sono comunque nella memoria degli italiani consapevoli della storia. Grato per l’attenzione, molti cari saluti
Aldo A. Mola