Che la Storia sia scritta dai vincitori è cosa assodata, poi – piano, piano – affiorano le verità scomode che vengono chiamate “revisioniste”. Oggi, in occasione della celebrazione della “Festa della donna”, anche le massime Autorità dello Stato hanno messo in evidenza l’importanza della presenza femminile nel contesto politico, sociale, culturale della nostra società. E’ vero! Le donne, oggi, anche se ancora assenti i certi settori, anche se ancora mal pagate rispetto agli uomini che rivestono lo stesso incarico, sono una forza del domani. Questa premessa, perchè è stato ricordato l’apporto fornito dalle donne alla vita pubblica nazionale avendo ottenuto il DIRITTO di voto.
Pudore avrebbe voluto ricordare che il DIRITTO al voto alle donne italiane è conseguente al Decreto Luogotenenziale 10 marzo 1946, n.74, promulgato con la firma di S.M. Umberto II di Savoia – Re d’Italia, che ebbe la sua prima approvazione con il Decreto legislativo luogotenenziale 31 gennaio 1945, n.23 che “conferiva il diritto di voto alle donne italiane che avessero almeno 21 anni”. Ecco, a distanza di 70 anni sarebbe stato opportuno, a cominciare dal Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, 17° Capo dello Stato unitario nazionale, ricordare un altro Capo di Stato, grazie al quale le donne oggi votano e che ancora attende di riposare le sue spoglie mortali in terra italiana.
Ma, forse, a questa Repubblica è chiedere troppo!-
Rimini, 8 marzo 2016
Giovanni Ruzzier