Storica visita del Papa in Marocco: “Coraggio dell’incontro, no a estremismo e odio”

Tratto da http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Storica-visita-del-Papa-in-Marocco-a42b86fa-685d-46ac-bb73-7c7435c0ef09.html#foto-5

Papa Francesco è in Marocco per il suo 28° viaggio apostolico internazionale. Al suo arrivo all’Aeroporto internazionale di Rabat-Salé, Bergoglio è stato accolto dal Re del Marocco Mohammed VI e due bambini in abito tradizionale con un omaggio floreale. Il Re era accompagnato dal principe ereditario Moulay Hassan, e dal fratello, il principe Moulay Rachid, che lo ha ricevuto con datteri e latte di mandorla. Papa Francesco è stato poi ricevuto con tutti gli onori dal Re Mohammed VI alla spianata Hassan a Rabat. Le autorità marocchine sono molto interessate a questa visita che guarda allo “sviluppo del dialogo interreligioso”. Il dialogo con l’Islam è un tema molto caro anche al Pontefice, che durante lo storico viaggio negli Emirati Arabi Uniti nel mese di febbraio, con il grande imam della massima istituzione sunnita, l’Università di di Al Azhar, al Cairo, lo sceicco Ahmed al-Tayeb, ha firmato un “documento sulla fratellanza umana” che richiede la libertà di credo e di espressione e piena cittadinanza per le “minoranze” discriminate. “Coraggio dell’incontro, no a estremismo e odio” Nel discorso al popolo marocchino, il Papa ha espresso “gratitudine che si trasforma in importante opportunità per promuovere il dialogo interreligioso e la conoscenza reciproca tra i fedeli delle nostre due religioni, mentre facciamo memoria – 800 anni dopo – dello storico incontro tra San Francesco d’Assisi e il Sultano al-Malik al-Kamil”. “Quell’evento profetico dimostra che il coraggio dell’incontro e della mano tesa sono una via di pace e di armonia per l’umanità, là dove l’estremismo e l’odio sono fattori di divisione e di distruzione”, ha aggiunto. “È indispensabile opporre al fanatismo e al fondamentalismo la solidarietà di tutti i credenti, avendo come riferimenti inestimabili del nostro agire i valori che ci sono comuni”, ha poi sottolineato Bergoglio. Il Papa ha poi visitato l’istituto “per imam, predicatori e predicatrici, voluto da Vostra Maestà, allo scopo di fornire una formazione adeguata e sana contro tutte le forme di estremismo, che portano spesso alla violenza e al terrorismo e che, in ogni caso, costituiscono un’offesa alla religione e a Dio stesso. Sappiamo infatti quanto sia necessaria una preparazione appropriata delle future guide religiose, se vogliamo ravvivare il vero senso religioso nei cuori delle nuove generazioni”. Appello per Gerusalemme Fuori programma, Papa Francesco firma con Mohammed VI un appello per preservare lo stato di Gerusalemme come città santa. “Noi riteniamo importante preservare la Città santa di Gerusalemme, si legge – come patrimonio comune dell’umanità e soprattutto per i fedeli delle tre religioni monoteiste, come luogo di incontro e simbolo di coesistenza pacifica, in cui si coltivano il rispetto reciproco e il dialogo. A tale scopo devono essere conservati e promossi il carattere specifico multi-religioso, la dimensione spirituale e la peculiare identità culturale di Gerusalemme. Auspichiamo, di conseguenza, che nella Città santa siano garantiti la piena libertà di accesso ai fedeli delle tre religioni monoteiste e il diritto di ciascuna di esercitarvi il proprio culto, così che a Gerusalemme si elevi, da parte dei loro fedeli, la preghiera a Dio, Creatore di tutti, per un futuro di pace e di fraternità sulla terra”. 

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