Bordighera: Patrick Novembre sulla rimozione del quadro di Re Vittorio Emanuele III.
Sulla sostituzione effettuata nei giorni scorsi nel Comune di Bordighera, nel corridoio che conduce agli uffici del Sindaco e del Segretario Comunale, ed alla Sala Giunta, del dipinto del Re Vittorio Emanuele III con quello raffigurante il pittore Giuseppe Ferdinando Piana, è intervenuto il Consigliere Comunale di opposizione Patrick Novembre che ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“E’ stata rimossa un’opera che rappresenta un pezzo della storia dell’Unità d’Italia e che nulla ha di indegno. Mi risulta che il quadro fosse stato portato in Comune nel momento della ristrutturazione della villa Regina Margherita, che già allora accoglieva l’opera come parte del patrimonio culturale della nostra città. Il fatto che fosse stato spostato presso le sale del Comune mostrava sensibilità verso la cultura da parte dell’amministrazione comunale del Pdl. Per contro, la rimozione del quadro rappresenta l’accondiscendenza ad un’ideologia che nulla ha a che vedere con la cultura. Seguendo questo filo logico allora dovremmo nascondere la Villa e la statua della Regina Margherita. Semmai avrebbe avuto senso aggiungere il quadro che ritrae il pittore locale Giuseppe Ferdinando Piana, piuttosto che sostituire il dipinto di Vittorio Emanuele III”.
La Redazione
23 ottobre 2013http://www.bordighera.net/
LA NOSTRA SEGRETERIA HA INVIATO LA SEGUENTE LETTERA PER RINGRAZIARE IL DOTTOR NOVEMBRE, CONSIGLIERE COMUNALE DI BORDIGHERA
“Egregio Dott. Novembre,
leggo solo ora del Suo intervento a favore del dipinto raffigurante il re Vittorio Emanuele III nel palazzo del Comune di Bordighera, rimosso sotto la spinta di una sempre più dilagante ignoranza storica e cultura falsata. Purtroppo su questo grande sovrano, ancora oggi colpito dalle false accuse mossegli innanzitutto dai nazifascisti, non è ancora stato posto il giudizio definitivo della Storia, almeno ufficialmente. Ma i veri storici sanno del suo grande impegno e amore per l’Italia e gli italiani. Purtroppo viviamo in un paese che ha accettato la sepoltura di Priebke sul suo suolo e ancora la nega ai suoi re e alle sue regine. Un paese che ha pietà per i suoi carnefici e non per chi, forse anche errando, si è sempre immolato per la sua grandezza, non ha futuro. La ringrazio per questo gesto coraggioso e indubbiamente controcorrente, a nome mio personale e dei componenti il Movimento Culturare “Rinnovamento nella tradizione – Croce Reale”, di cui rappresento la Delegazione lombarda.
La saluto cordialmente.
Marco Gussoni
Ufficio di Segreteria Generale
Rinnovamento nella Tradizione – CroceReale