DI ANDREA CARNINO
Secondo un recentissimo sondaggio, condotto su un campione di 1759 intervistati, il 41,6% dei croati sosterrebbe il ritorno della Monarchia.
Questo eccellente risultato, non scontato per un Paese che ha vissuto l’incubo del comunismo, è certamente dovuto alla lunga tradizione monarchica del Paese.
La Croazia è stata infatti un regno dal 925 con Re Tomislao I (che era già Duca dei Croati dal 910) al 1918 con il Beato Imperatore Carlo d’Asburgo per poi andare a far parte del Regno di Jugoslavia fino al 10 aprile 1941, quando fu proclamata l’indipendenza del Paese che divenne così uno Stato fantoccio controllato dall’asse italo-tedesco. Come Sovrano venne scelto Aimone di Savoia-Aosta, padre dell’attuale Duca d’Aosta, il quale il 18 maggio 1941 accettò la Corona con il nome di Tomislavo II.
Ma Amedeo non visitò mai il Paese e abdicò il 12 ottobre 1943 dopo la firma dell’Armistizio italiano avvenuta l’8 settembre. Al termine della Seconda Guerra Mondiale la Croazia entrò a far parte della Jugoslavia comunista di Tito.
C’è anche da dire che le Monarchie costano fino a 3 volte meno che le repubbliche e garantiscono imparzialità del Capo di Stato: forse i croati se ne stanno accorgendo.
In caso di ripristino della Monarchia chi porterà la Corona? Carlo d’Asburgo? Alessandro di Serbia o Amedeo di Savoia-Aosta? Oggi nel Paese la maggior parte dei movimenti monarchici sostengono la Dinastia degli Asburgo e l’attuale Arciduca Ereditario Ferdinando, per volontà del grande Otto d’Asburgo è stato battezzato a Zagabria, un segno del destino? Si vedrà.